giovedì 27 ottobre 2016


RADIOS APPEAR


Il collettivo Radios appear (2014) torna con l omonima installazione in piazza Brunelleschi. Il motivo dell azione è una giornata di lotta promossa dal  gruppo di cittadinanza attiva Qualcosa da dire e il comitato No Scav contro un progetto comunale di privatizzazione della piazza stessa e con la proposta di riattivare  il luogo per la comunitá progettandovi un giardino pubblico. Gli aderenti al comitato parteciperanno all’ azione di Radios appear mettendo a disposizione le loro finestre e i loro apparecchi radiofonici. L’installazione e’ un flusso sonoro che conferisce conformitá allla geografia del luogo modulando le frequenze delle proprie stazioni radio e connettendo sistemi semiotici diversi. La radio è il byte base del linguaggio e dell’ espressione materiale di Radios appear. Dalla relazione fra questi bytes si crea un insieme che unisce  lo spazio, nella sua accezione geografica, con il tempo e in particolare i ritmi di vita quotidiana tramite lo svolgersi dei palinsesti per fasce orarie e giornaliere. Appropriandosi dei suoni di sottofondo giá esistenti si rovescia il concetto di significazione dello scorrimento acustico per divenire una pratica di deriva urbana. Il rumore e’ causticamente contemporaneo nel rendersi parte di un tutto che comprende l’ambiente della piazza senza gerarchizzazioni. Ció permette di dirigere la nostra sensibilita’ verso una valutazione dell’ambiente architettonico non canonica. La partecipazione collettiva si pone in opposizione alla frammentazione sociale e porta alla creazione di una zona di aggregazione che diventa temporaneamente autonoma. Le radio, strumenti di informazione e intrattenimento, captando lo spettro fm di un determinato territorio ne identificano la struttura geopolitica e la sua unione con la collettivitå che la abita in senso piú ampio. E’ significativo come una struttura e un suono entrino in relazione sulla base di una sintonizzazione quotidiana creando una situazione che determina una forma sociale che diventa rizomatica, capace di sfuggire al controllo, anarchica e incongrua.
Ogni suono possiede una sua autonomia e identitá che si diffonde reticolarmente dando luogo ad una nuova disposizione “cartografica” frutto dell’ inclusione comunitaria data dalla molteplicitá non verticalizzata. L’uso della tecnologia assume la capacitá contingente di creazione di spazi di libertá in una polifonia acustica e visiva che si libera dei codici fissi riportando il pensiero in una dimensione critica e sperimentale.

Francesca Biagini 

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