giovedì 27 ottobre 2016


PUBLIC HOLE

La performance Public Hole di Massimo Conti (1965) si propone come analisi di una simbologia identitaria forte, la bandiera, che assurge a perno di una democrazia ormai distopica, nella speranza di un cambiamento in cui bandiere e debiti non esistano piú e il bene pubblico diventi un valore assoluto.
La performance agisce come un’installazione dal vivo che punteggia la morfologia urbana della piazza tramite un simbolo universalmente condiviso rappresentativo di potenti identitá socio-economiche. Ponendosi contro una paralisi di massa data dallo spettacolo  e il controllo permeante del sistema capitalistico la performance rivela il lato subdolo e sottacente della bandiera, che  non é piú rappresentativa di un’ identitá popolare, ma diventa icona della distopia democratica.
Mettendo in dubbio I sistemi di valore prestabiliti sottolinea la perdita di senso della cosa pubblica a livello politico-amministrativo offrendo l’opportunitá di una riflessione piú amplia su debito e Stato.
La prospettiva della bandiera si pone dialetticamente in rapporto con il territorio e con l’identitá della comunitá e del singolo.
 Public Hole incanalando il valore simbolico della bandiera bucata, affronta una riflessione sulla spesa pubblica e la sua legittimizzazione che dal potere centrale si sposta verso la presa di responsabilitá del singolo.
I buchi aprono una dialettica verso un ripensamento utopico della sfera pubblica in relazione al contesto globale, diventando gioco di parole sociologico e aprendo visivamente ad un oltre che supera la demagogia semantica del feticcio nazionale.

Francesca Biagini










Il debito pubblico è un patto tradito con il cittadino contribuente che offre il suo denaro in tasse per una amministrazione corretta della cosa pubblica.
La bandiera è un simbolo che dovrebbe costruire identità di un popolo, ma è ciò che è sempre stata, un giogo per il massacro. Nella superstizione democratica l’idea è che il bene pubblico sia affidato a degli amministratori che conoscono il valore del reale che dovrebbero governare. La finanza scioglie ogni dubbio sulla democrazia e sulla necessità della bandiera, nell’identificazione di un debito eterno che riguarda tutti gli stati e tutte le bandiere. Ogni complessità si semplifica sotto il segno del debito, l’unica forza motrice per proporre un eterno ritorno del debito al debito.
Public Hole è un’analisi e una speranza. Questo mondo è fallito, il prossimo sia senza soldi e bandiere.

Massimo Conti



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