NESSUN LUOGO E’ LONTANO
Il processo di indagine e ricerca sul territorio promosso
da TU35 ci ha permesso di compiere una riflessione ed analizzare la geografia
di un luogo riuscendo a percepirne le dinamiche relazionali e sociologiche. Da
osservatori interni, ma anche parzialmente esterni, abbiamo raccolto le varie
narrazioni, in questo caso legate al contesto dell’arte contemporanea, da
utilizzare come parametro di questa realta’. Questo progetto ci ha condotti in uno
studio attento sui nuclei generatori di creatività presenti sul territorio
lucchese, di fatto entrando nel tessuto artistico-culturale della città,
cercando di esaminarne le dinamiche interne ed esterne, dentro e fuori le mura.
Il territorio indagato si è svelato indice di una polarizzazione
ai cui estremi si trovano gli artisti e gli operatori culturali al lato opposto
, entrambi più o meno sconnessi con la realtà in cui lavorano. Riflettere sugli
aspetti che hanno portato a questo scollamento e alla mancata costruzione di
una consapevolezza pubblica è proprio il punto di partenza per questa nostra
mostra. La città di Lucca assurge a punto nevralgico di un sistema che in
modalità più o meno simili si ripete nelle altre città principali. Partendo
dalle mura della città che rappresentano ancora la gloria intatta dei cittadini
con le monumentali porte, ci si muove verso Pietrasanta centro della
lavorazione del marmo e del bronzo con un record di gallerie d’arte, al cui
interno solo pochissime promuovo il lavoro di artisti del luogo in progetti
scissi dall’approccio territoriale. Adottando una logica di attenzione,
partendo dai casi singoli per arrivare ad una visione più ampia, che ci permetta di leggere nelle opere un
atteggiamento costante di marginalità, si giunge ad una conclusione non
definitiva ,bensì interrogativa, su quella che potrebbe essere una proiezione
verso un futuro in cui modelli di trasformazione e sperimentazione artistica
saranno legati ad una rete capace di promuovere e collegare artisti e
collettività.
Ponendo
delle domande agli artisti e agli operatori culturali del
territorio sulle sue dinamiche e fenomeni artistici, abbiamo
voluto sostituire una visione univoca e coerente, che si sarebbe resa
impossibile, con una delega parziale, al fine di non esprimere giudizi
inconsistenti, ma creare un contenitore di opinioni di un fenomeno dalle
complesse sfaccettature. Ecco allora che Nessun luogo e’ lontano (titolo di un
ciclo pittorico di Cristiano Menchini), partendo dall’indagare cio’ che abbiamo
di fronte, potrebbe divenire
una risposta, un potenziale punto di partenza per colmare delle distanze,
passando da una condizione di assenza ad una di interrelazione.
Legati alla tradizione della pittura ad olio ma secondo
visioni diverse sono I lavori di Marco Salvetti ( Pietrasanta, 1983) che
rappresenta un’umanita’ quasi primitiva tramite un immaginario fantastico ed
atavico e Dario Sbrana ( Lucca,1981) che invece scompone tele ad olio del primo dopoguerra
ricomponendole in assemblagi geometrici inediti. Insistendo su questo medium Matteo
Ciardini
(Firenze, 1983) presenta una installazione composta da piccole opere pittoriche
che riflettono sul concetto di assenza e silenzio, attraverso una selezione di
vedute di esterni ed interni dove il tempo sembra essersi cristallizzato. Nel
caos compositivo delle opere di Cristiano Menchini (Viareggio, 1986) si avverte la
forza incontrollata ed incontrollabile della natura; nella grande tela Typographus l’artista intende evocare quel
lento processo distruttore che l’omonimo insetto arreca alla pianta.
Con l’opera….tratta dalla serie…. Paolo Ciregia (……, 1987)
mette in evidenza le atrocità vissute durante la sua permanenza in Ucraina.
Sopraffatto dal bombardamento mediatico e dal parallelo disinteresse della
civiltà per le atrocità degli eventi, l’artista sceglie di occultare volti e
corpi nel tentativo di ridare dignità a quelle figure.
Il lavoro di Federico Fabbri (Lucca, 1991) si suddivide in
diverse illustrazioni per il club lucchese seed club e fanzine indipendenti,
legati ad un immaginario punk e all’estetica del fumetto, ha inoltre creato
l’organizzazione BORDA!Fest-Produzioni Sotterranee a Lucca. Il fumettista Nazareno
Giusti (Barga,
1989),espone alcune tavole originali della sua graphic novel su Antonio
Ligabue, la cui autenticita’ di personaggio atipico e’ reinventata secondo le
modalità narrative del fumetto e con uno sguardo rivolto agli aspetti più
fantastici di questo artista. Il video Birth of perception gold di di Dhimitraq Kote (Korçë, 1987) porta l’astrazione in
minime variazioni percettive in cui la materia si scinde dalla forma e
dall’immagine. La serie Le Cirque di Mauro Moriconi ( Lucca,1980) apre una riflessione sulla natura
umana tramite I suoi componenti piu’ inusuali come quelli che compongono il
mondo circense, mentre Life Back di Benedetta Regoli ( Anta, 1987) fornisce uno sguardo sul gioco
e le sue dinamiche relazionali.
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