Gli artisti che hanno abitato San Giovanni Valdarno hanno indagato lo spazio confrontandosi con il suolo pubblico e i luoghi adibiti all’esposizione e intessendo relazioni reciproche riguardo al ruolo dell’arte come fattore di dialogo tra persone e ambiente.
20 giugno –26 luglio 2015
Casa Masaccio | Casa Giovanni Mannozzi | Palazzo Panciatichi
San Giovanni Valdarno
a cura di Pietro Gaglianò
con Vincenzo Cabiati, Pierluigi Calignano, Remen Chopra, Gaetano Cunsolo, Fabio Cresci, Giovanni De Lazzari, Orietta Fineo, Vibha Galhotra, Francesco Lauretta, Concetta Modica e Sophie Usunier, P.S. Jalaja, Pantani-Surace
e con la collaborazione di Matteo Coluccia, Simona Di Giovanni, Stefano Macaione e Daniela Pitrè
- Orietta Fineo, Senza soggetto, ph Sophie Usunier
- Orietta Fineo, Senza soggetto, ph Sophie Usunier
- Concetta Modica/Sophie Usunier, Le ossa della grande madre, ph Sophie Usunier
- talk Fabio Cresci, ph Sophie Usunier
- Concetta Modica/Sophie Usunier, Le ossa della grande madre, ph Sophie Usunier
- talk Fabio Cresci, ph Sophie Usunier
- talk Fabio Cresci, ph Sophie Usunier
- Getano Cunsolo, Rovine2, ph artista
- Getano Cunsolo, Rovine1,ph Sophie Usunier
- Francesco Lauertta, Teatro mundi, ph Sophie Usunier
- Francesco Lauretta, In questa camera dei morti, mi struscio, ph Sophie Usunier
- Francesco Lauretta, In questa camera dei morti, mi struscio,ph Sophie Usunier
- Fabio Cresci, Se la copia necessita di progettazione, che dire allora dell’originale?, ph Sophie Usunier
- Pantani-Surace, a casa Masaccio,
- Pierluigi Calignano, Ritratto,ma non sono ancora convinto, ph Sophie Usunier
- P.S Jalaja, senza titolo, Ph Sophie Usunier
- Remen Chopra,Nuovo Rinascimento, ph Sophie Usunier
- Vibha Galhotra, Paint, ph Sophie Usunier
- Vincenzo Cabiati, Evita i souvenir rotti, ph Sophie Usunier
- Vincenzo Cabiati, Evita i souvenir rotti,ph Sophie Usunier
- Adalberto Abbate, ECCE HOMO,ph Sophie Usunier
- S.I.C.K. or Shameless. Industry. Control. Kids. , ph Sophie Usunier
- Bianco Valente,Unità minima di senso, ph Sophie Usunier
- Francesco Carone, senza titolo ( Lo sguardo di Nessuno), ph Sophie Usunier
- Francesco De Grandi, Poema Sconosciuto, ph Sophie Usunier
- Paolo Fabiani, L’ uomo nero, ph Sophie Usunier
- Eugenia Vanni, Ritratto di modello in cera rossa per fusione a cera persa, ph Sophie Usunier
- Paolo Parisi, Under the bridge ( Po), ph Sophie Usunier
- Pedro Riz à Porta,video ergo sum, ph Sophie Usunier
Walking on the Planet è un progetto di residenza artistica in cui nove artisti italiani ( entrati precedentemente in contatto con il terriotorio toscano tramite la collaborazione con Madeinfilanda) e tre artiste indiane hanno dialogato, creando opere site-specific, con il terriorio di San Giovanni Valdarno.
I tredici artisti, i cui lavori hanno portato a episodi di coesione e dialogo con il pubblico, hanno allestito i loro lavori negli spazi di Casa Masaccio e Casa Giovanni Mannozzi.
La Camera delle Meraviglie, allestito nello storico Palazzo Panciatichi, con le opere di diciassette artisti presenti in scorse edizioni di Madeiniflandia, affianca i progetti degli artisti in residenza, riprendendo le Wunderkammer cioè i gabinetti delle curiosità della tradizione rinascimentale e riproponendo una raccolta, uno studiolo privato, di opere dalle caratteristiche eccezionali e capaci di creare stupore ( mirabilia) indagando i confini tra naturalia e artificialia.
Gli artisti coinvolti sono Adalberto Abbate, Stefano Arienti, Bianco-Valente, Francesco Carone,Antonio Catelani, Francesco De Grandi, Marta Dell’Angelo, Paolo Fabiani, Serena Fineschi,Michele Guido, Amedeo Martegani, Nero/Alessandro Neretti, Paolo Parisi, Luca Pozzi, Luigi Presicce, Pedro Riz à Porta, Eugenia Vanni.
Camminare muta il rapporto spazio-tempo-persona, delineando fasi di cambiamento, attraversamento e arrivo e allo stesso tempo permettendo di esplorare l’ambiente circostante con una maggiore lentezza contemplativa e conoscitiva. Nella residenza a San Giovanni Valdarno, si sono create narrazioni i cui significati mutano a seconda della personale visione dell’artista. Per l’apertura dell’inaugurazione, l’artistaFabio Cresci ha proposto un dialogo aperto con una giovane escursionista, in cui le tematiche di viaggi, orientamento e strapiombi sono divenute metafore della pratica artistica, se non della vita stessa, intesa come continua capacità di preservare un pensiero critico ed indipendente, come continua resistenza.
La foto manifesto di Walking on the planet ricorda l’episodio del matrimonio delle volpi tratto dal film Sognidi Akira Kurosawa. Il bambino protagonista (nonostante sia stato avvertito dalla madre di non inoltrarsi nel bosco quando c’è l’arcobaleno perché i demoni volpe celebrano i loro matrimoni in queste occasioni e non vogliono essere visti), disubbidisce e intraprende il suo personale e duplice viaggio alla scoperta di quello che si rivelerà essere il cammino verso la sua crescita, l’assunzione di responsabilità, l’iniziazione all’età adulta. L’analisi del territorio circostante permette di riformulare le categorie del pensiero. Le storie iniziano quasi tutte con un viaggio che nelle sue fasi di separazione, svolgimento e arrivo/integrazione, comportano un’evoluzione altra, come esperienza meditativa in cui si ricongiunge il legame, quasi atavico, tra l’atto del camminare e l’atto di creare arte inteso anche come fondazione di nuove relazioni sociali all’interno del luogo.
Walking on the planet e’ uno degli eventi/mostre all’interno del nutrito programma del Museo Casa Masaccio.
Francesca Biagini