PUBLIC
HOLE
La performance Public Hole di Massimo Conti (1965) si propone
come analisi di una simbologia identitaria forte, la bandiera, che assurge a
perno di una democrazia ormai distopica, nella speranza di un cambiamento in
cui bandiere e debiti non esistano piú e il bene pubblico diventi un valore
assoluto.
La performance agisce come un’installazione dal vivo che punteggia
la morfologia urbana della piazza tramite un simbolo universalmente condiviso
rappresentativo di potenti identitá socio-economiche. Ponendosi contro una
paralisi di massa data dallo spettacolo
e il controllo permeante del sistema capitalistico la performance rivela
il lato subdolo e sottacente della bandiera, che non é piú rappresentativa di un’ identitá popolare, ma
diventa icona della distopia democratica.
Mettendo in dubbio I sistemi di valore prestabiliti sottolinea la
perdita di senso della cosa pubblica a livello politico-amministrativo offrendo
l’opportunitá di una riflessione piú amplia su debito e Stato.
La prospettiva della bandiera si pone dialetticamente in rapporto
con il territorio e con l’identitá della comunitá e del singolo.
Public Hole
incanalando il valore simbolico della bandiera bucata, affronta una riflessione
sulla spesa pubblica e la sua legittimizzazione che dal potere centrale si
sposta verso la presa di responsabilitá del singolo.
I buchi aprono una dialettica verso un ripensamento utopico della
sfera pubblica in relazione al contesto globale, diventando gioco di parole
sociologico e aprendo visivamente ad un oltre che supera la demagogia semantica
del feticcio nazionale.
Francesca Biagini
Il debito pubblico è un patto tradito con il
cittadino contribuente che offre il suo denaro in tasse per una amministrazione
corretta della cosa pubblica.
La bandiera è un simbolo che dovrebbe
costruire identità di un popolo, ma è ciò che è sempre stata, un giogo per il
massacro. Nella superstizione democratica l’idea è che il bene pubblico sia
affidato a degli amministratori che conoscono il valore del reale che
dovrebbero governare. La finanza scioglie ogni dubbio sulla democrazia e
sulla necessità della bandiera, nell’identificazione di un debito eterno che
riguarda tutti gli stati e tutte le bandiere. Ogni complessità si semplifica
sotto il segno del debito, l’unica forza motrice per proporre un eterno ritorno
del debito al debito.
Public Hole è un’analisi e una speranza.
Questo mondo è fallito, il prossimo sia senza soldi e bandiere.
Massimo Conti